Cultura di Golasecca | |
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Collocazione della Cultura di Golasecca (IX-IV secolo a.C.) a sud della Cultura di Hallstatt (XIII-VI secolo a.C.) | |
Periodo | Età del ferro |
Date | IX-IV secolo a.C. |
La cultura di Golasecca (IX-IV secolo a.C.) è una cultura della prima età del ferro che si sviluppò nell'Italia settentrionale; essa prende il nome dalla località di Golasecca (VA), in Lombardia, presso il Ticino.
Agli inizi del XIX secolo, l'abate Giovanni Battista Giani effettuò, nell'area del Monsorino, i primi ritrovamenti: circa cinquanta tombe con ceramiche e oggetti metallici. Le testimonianze materiali si trovano sparse in un ampio territorio di 20 000 km²[1] a sud delle Alpi, compreso tra i fiumi Po, Serio e Sesia, delimitato a nord dai valichi alpini. La maggiore densità demografica si è sempre avuta nella fascia collinare subalpina, con una continuità di circa un millennio, ed è questa l'area che ha visto lo sviluppo dei due epicentri della cultura stessa, le zone di Sesto Calende-Golasecca-Castelletto Ticino e quella nei dintorni di Como.
Nel territorio della cultura di Golasecca sono state effettuate scoperte che hanno modificato sensibilmente la conoscenza della protostoria europea. Nel territorio di Castelletto sopra Ticino è stato ritrovato, ad esempio, un masso iscritto, databile entro il VII secolo a.C., con la più antica iscrizione in lingua celtica su pietra finora nota: lettura probabile Chothios, interpretabile come il figlio dell'anziano. Il cippo è attualmente conservato presso la sede della Biblioteca civica castellettese.